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Viva l'Italia, viva l'Europa! PDF Stampa E-mail
Scritto da Gabriele Adinolfi   
Domenica 08 Agosto 2021 14:33


Considerazioni dal Medagliere Olimpico che potranno capire anche gli ingannati dal "sovranismo"

 

Si sono chiuse le Olimpiadi di Tokyo in cui l'Italia ha riportato il suo record di medaglie: quaranta.
Le nostre istituzioni non hanno perso l'occasione per mettere in rilievo la pur marginale “multirazzialità e integrazione” della rappresentativa azzurra: dovevano farsi perdonare un europeo di calcio vinto senza rispettare le quote razziali. D'altra parte non è colpa di nessuno se non ci sono ancora calciatori dalla pigmentazione corretta che abbiano i requisiti tecnici e di mentalità necessari per far parte della Nazionale di calcio.
Si sono chiuse, dicevamo, con un ottimo risultato che ci fa piacere sottolineare, ma non è di questo che intendiamo parlare.

Se sommiamo quegli ori
Le Olimpiadi sono l'unica occasione in cui ci si confronta a livello mondiale in quasi tutti gli sport. Non sono in lizza soltanto i talenti degli atleti ma culture, mentalità, tradizioni, impianti, organizzazioni, politiche. Allegoricamente il Medagliere esprime potenze e ricchezze, sistemi e forze.
Il nostro decimo posto – che se si contasse solo il numero delle medaglie diventerebbe settimo – non è niente male ed esprime, più o meno, la nostra attuale potenzialità mondiale.
A leggere il medagliere esistono due superpotenze, Usa e Cina, e dietro di loro, sparpagliate, varie potenze medie e piccole. L'Europa? Parte dal settimo posto.
Già, se però ci divertiamo a sommare gli ori conquistati dalle nazioni della Ue ne scopriamo 85. Vale a dire 8 più della somma degli ori americani e cinesi. E non ho messo nel computo le 12 medaglie d'oro vinte da Norvegia, Serbia, Svizzera, Ucraìna e Bielorussia che – se la Ue diventasse nazione – sarebbero inesorabilmente integrate in essa. Né, ovviamente, le 22 della Brexit sulla quale io non ritornerei mai indietro perché continuerei a lasciare l'Inghilterra galleggiare tra potenze: galleggiare le compete.

Indicatore del confronto tra potenze
Chiariamoci, il giorno, sempre troppo tardivo, in cui si facesse l'Europa Nazione, non ci terrei affatto a far gareggiare tutti sotto la stessa bandiera. Come nel Regno Unito tutte le singole nazionalità rimangono sportivamente separate, così dovrebbe essere nel futuro dell'Europa Potenza: c'è più gusto e maggior identità. È sempre per l'Italia che trepiderei così come in Italia lo faccio per la Roma: le identità si articolano e s'innalzano, non si comprimono.
Potrei, senza problema, rinunciare a trionfare alle Olimpiadi pur di vibrare orgogliosamente per i miei colori. Non è per il piacere di strapazzare gli altri che ho avviato questa riflessione ma solo per farvi notare che il Medagliere esprime esattamente l'attuale confronto tra potenze, l'attuale equilibrio che vede – rivali e alleate allo stesso tempo – Usa e Cina maramaldeggiare e costringe la Russia a ruolo di potenza media e isolata, mentre la vera potenza potenziale, la vera potenza assoluta, l'Europa, è divisa e dominata.
Lo stesso Medagliere esprime quello che succederebbe nel mondo reale e non solo sportivo se l'Europa fosse Nazione e perché alle superpotenze e alla galleggiante Inghilterra questo non potrà mai andare bene.
Quello che le superpotenze, ma quella americana soprattutto, temono e intendono scongiurare.

Sovranista, svegliati!
Il Medagliere come allegoria e come indicatore lampante. Lo indico ai “sovranisti” che sono, ovviamente, vittime di visioni parziali e alterate della realtà, che sono ostaggi di logge Wasp ma che, in tanti casi, sono brave persone del tutto fuorviate.
Non credo esista un elemento di prova più evidente di come il “sovranismo”, asservimento (in)consapevole a parte, sia il canto eunucoide di una pulsione suicida e dell'autocastrazione.
Noi vogliamo conseguire invece la volontà di potenza.

Ultimo aggiornamento Domenica 08 Agosto 2021 15:08
 

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