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Scritto da Gabriele Adinolfi   
Mercoledì 08 Marzo 2023 01:49


La Russia accerchiata e minacciata dagli occidentali è una delle balle più assurde e diffuse. Anzi!

Mi è capitato oggi d'imbattermi in una notizia che avevo già letto ventidue anni fa.
In contemporanea con il disarmo nucleare ucraìno, gentilmente offerto a Mosca dagli americani, questi nel 1991 smantellarono le loro testate nucleari puntate sulla Russia dalla Corea del Sud.
La storiella degli Usa che vogliono distruggere la Russia e che la “accerchiano” è una vera buffonata. L'allargamento della Nato verso est nel 1997 fu poi concordato in un patto con Mosca; non vennero installati missili nei nuovi paesi membri, mentre la Russia invece ci minacciava, a noi europei, dall'enclave nuclearizzato di Kaliningrad. Intanto Mosca entrava nel Consiglio di Sicurezza d'Europa e diventava membro associato dell'Alleanza Atlantica. In pratica, benedetta da Washington e alla faccia nostra.

Questo non vuol dire i due compari non abbiano continuato a maneggiare la miscela di scissione e unità del loro imperialismo, né che gli americani non siano corresponsabili (o se vogliamo responsabili strategici) della guerra in Ucraìna. Vuole però dire che le discrepanze locali tra Mosca e Washington sono dipese da fattori ben diversi dalla loro presunta opposizione assoluta o dalla fantasmagorica adesione di Kiev alla Nato. Ognuna ha perseguito i propri interessi, ma in una convergenza oggettiva che le trascende: la guerra. Non tra loro e non per procura, come si narra, ma la guerra in Europa, la guerra all'Europa.
Per gli Usa era importante: separare la Germania dalla Russia; contenere l'ascesa economica e le velleità strategiche europee; indebolire l'influenza franco-tedesca nell'Europa dell'est.
Per la Russia era importante: impedire che l'Ucraìna scegliesse il suo destino europeo voltando definitivamente le spalle al suo storico oppressore, cioè ad essa; garantirsi le ricchezze minerarie del Donbass.
E la Russia ha mosso, disastrosamente, vergognosamente, ignobilmente, favorendo anche gli americani, comunque al posto loro e per conto loro.

La convergenza strategica su obiettivi comuni non impedisce che tra i compagni di merenda ci siano rivalità, scissioni e contrapposizioni. Quelli che irridono stolidamente lo schema di Jalta, dimenticano che esso procedette sempre così, producendo anche crisi acute (Corea, Vietnam, Cuba, Afghanistan), pur sempre contenute per un interesse – per loro – superiore.
Non va oggi altrimenti.
Ovviamente c'è la versione mediatica e propagandista per le plebi, essa verte sullo scontro tra Occidente e Russia (o, per i più sofisticati, tra Occidente ed Oriente).
Ma per credere che ci sia davvero quest'avversione secolare e questo scontro d'inciviltà (perché tali sono comunque entrambe), bisogna proprio essere distratti, ignoranti, in mala fede o creduloni.
La tenaglia russoamericana affonda nelle carni dell'Ucraìna e stringe l'Europa, come sempre.
Come appunto nel 1991 quando, pur di riassettare la Russia implosa, gli americani smantellarono le testate nucleari che la minacciavano. Canaglia non mangia canaglia.


 

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