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Danzica tedesca PDF Stampa E-mail
Scritto da noreporter   
Mercoledì 01 Settembre 2004 01:00

Sessantacinque anni fa l’esercito germanico interveniva per arrestare il continuo linciaggio dei suoi connazionali nella città occupata dai polacchi. Francia e Inghilterra coglievano l’occasione per dichiarare quella guerra mondiale che tanto premeva al Presidente americano Roosevelt e all’ineffabile Winston Churchill

Anteprima della Seconda Guerra Mondiale: registrato il continuato massacro dei cittadini tedeschi nella città occupata dai polacchi, dopo una serie di ultimatum senza risposta, alle 4,45 l'esercito germanico irrompe in Polonia mentre la tedesca Danzica, occupata dai polacchi per decisione dei vincitori del ‘18, viene liberata. In meno di tre settimane la Werhmacht piega l’armata polacca. Francia e Gran Bretagna, intanto, il giorno 3 fanno scoppiare la Seconda Guerra Mondiale. Dichiarano guerra a Hitler, evidentemente colpevole di aver salvato la vita ai suoi connazionali. Il 17 l'Armata rossa attacca da Est e occupa metà Polonia. Francia e Inghilterra, cui poco o nulla interessa della nazione polacca, non battono ciglio. Il 27 Varsavia si arrende. È la prima blitzkrieg. Otto mesi più tardi sarà la volta di Parigi. È l’inizio di un lungo conflitto, un olocausto per oltre trenta milioni di europei. Ogni tentativo di pacificazione e di armonia (Hess, Mussolini, Hitler) verrà scientemente rigettato. C’è una cricca di plutocrati angloamericani che ha deciso le sorti per l’Europa: massacri, devastazioni, servitù politica ed economica. L’hanno chiamata Seconda Guerra Mondiale, è stata combattuta eroicamente da milioni di uomini, molti dei quali schierati consapevolmente a difesa della civiltà e della libertà, altri ingannati dalla retorica dei falsi o dai sentimenti micronazionalistici. Dicono che è finita, con la vittoria del Crimine Organizzato. Gli eventi di adesso c’inducono invece a credere che i guerrafondai la stiano proseguendo. Sulla pelle dei popoli.

 

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