Scritto da Ansa
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Venerdì 01 Ottobre 2004 01:00 |
Si possono uccidere come mosche senza incorrere nelle sanzioni internazionali. Si possono sterminare a piacimento. Sono i palestinesi. GAZA - Un centinaio di carri armati israeliani sono entrati in nottata nel nord nella Striscia di Gaza dopo il via libera del premier Ariel Sharon ad una escalation delle operazioni contro la guerriglia palestinese. Fonti dei servizi di sicurezza palestinesi hanno reso noto che 35 carri sono stati visti fare il loro ingresso nel territorio al valico di Beit Hanun e che altri 30 si stavano dirigendo verso lalocalita' di Beit Lahiya. Una ulteriore formazione di 30 carri stava inoltre procedendo verso Jabaliya, dove sorge il campo profughi in cui ieri vi sono state decine di vittime palestinesi. Giovedi l'Intifada
ha conosciuto una delle sue giornate piu' sanguinose, con la morte di almeno 32 palestinesi
e di tre israeliani, due soldati e una donna che viveva in un insediamento ebraico.
PROSEGUONO COMBATTIMENTI A JABALYA: ANCORA MORTI
Proseguono inoltre per il terzo giorno i combattimenti nel campo profughi palestinese di
Jabalya (sempre nella Striscia di Gaza). Fonti locali affermano he due palestinesi sono stati uccisi stamane dalla esplosione di un obice israeliano. Nei combattimenti divampati ieri a Gaza sono morti complessivamente 31 palestinesi. Oltre cento i feriti. Fonti militari israeliane hanno precisato che l'esplosione a Jabalya e' stata provocata da un razzo sparato da un elicottero contro una cellula palestinese che si accingeva a sparare un razzo Qassam. Fonti locali hanno aggiunto che quella esplosione, verificatasi accanto a una moschea, ha
provocato la morte di due persone.
Fonti palestinesi aggiungono che ieri migliaia di persone hanno abbandonato a precipizio Jabalya per cercare di raggiungere altre zone di Gaza e mettersi al riparo dai combattimenti. Ma non hanno potuto allontanarsi di molto perche' da ieri la striscia di Gaza e' suddivisa dall'esercito israeliano in tre segmenti, per rendere piu' difficile lo
spostamento alle cellule dei gruppi armati della intifada. Malgrado queste limitazioni,
aggiungono le fonti, centinaia di miliziani armati (in prevalenza di Hamas) hanno raggiunto
Jabalya per organizzare la resistenza alla avanzata israeliana. La maggior parte della
popolazione di Jabalya (100 mila persone, stipate in una zona molto ristretta) e' tuttavia
rimasta nel campo profughi. Nelle previsione di una situazione prolungata di emergenza, gli abitanti hanno accaparato viveri e oggi la maggior parte dei negozi suno vuoti. Denominata 'Giornate di Penitenza', la operazione israeliana intende impedire ai gruppi armati palestinesi di bersagliare con i loro razzi la vicina cittadina israeliana di Sderot.
IERI OLTRE 20 PALESTINESI UCCISI A GAZA
Nella nuova impennata di violenza nella Striscia di Gaza sono stati uccisi ieri tre israeliani e una ventina di palestinesi in duri scontri a fuoco. L'offensiva iniziata martedi' sera dell'esercito di Gerusalemme contro i miliziani responsabili del lancio di razzi Qassam contro i centri abitati dello stato ebraico lungo la linea di confine si e' intensificata la notte scorsa, dopo che mercoledi' sera un razzo ha ucciso a Sderot due bambini israeliani.
Poco prima dell'alba di ieri due miliziani di Hamas e un soldato israeliano sono morti in scontri a fuoco vicino a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, quando gli integralisti islamici hanno attaccato una postazione militare. Altri due soldati sono stati feriti, uno dei quali in maniera grave. Le brigate Ezzedin al Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno rivendicato l'attacco. Altri due israeliani, fra cui una donna che stava facendo jogging, e sembra un soldato, sono stati uccisi vicino alla colonia di Alei Sinai da un commando di miliziani palestinesi. Uno degli attaccanti e' stato a sua volta colpito mortalmente dai militari. Anche questo attacco e' stato rivendicato da Hamas.
Altri sette palestinesi, fra cui almeno due miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa (vicine al movimento Al Fatah del rpesidente palestinese Yasser Arafat) e della Jihad Islamica sono morti durante combattime
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