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Tempi Moderni
Da Starace a Storace PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Martedì 14 Settembre 2004 01:00

Segni dei tempi. Una volta il motto dominante era “mens sana in corpore sano”. Oggi, nella Mc Donald’s Age, essere obesi quasi quasi conviene.

Cresce l'obesita' tra gli italiani e la Cassazione prende atto che il fenomeno del sovrappeso sta un po' stretto nei limiti previsti dal Ministero delle Finanze per concedere l'assegno di invalidita' a chi ha molti chili di troppo. Per questo la Suprema Corte ha stabilito che non sono piu' vincolanti le tabelle - fissate da un decreto ministeriale del 1992 - usate per misurare il punteggio di invalidita' e che attribuiscono una percentuale di handicap agli obesi che in nessun caso supera il 40 per cento (per avere l'assegno serve il 74 per cento). Ad avviso dei magistrati di legittimita', invece, specie nelle forme gravi di accumulo adiposo, occorre valutare questa disfunzione in ''maniera svincolata dai limiti tabellari'' e dare punti piu' elevati, superiori al 40 per cento, a chi ha un rapporto molto squilibrato tra altezza e peso corporeo.
A questa decisione - sentenza 16251 della Prima sezione civile - ha portato la vicenda della signora Rita G. di Torino, un metro e mezzo di altezza per 130 chili, concentrati soprattutto sulle cosce. Proprio per le sue dimensioni, Rita aveva chiesto di essere dichiarata invalida al 74 per cento, ma il ministero aveva bocciato la sua richiesta. Cosi' la donna si e' rivolta (senza successo) alla magistratura che per due volte - prima il Tribunale e poi la Corte di Appello torinese - le rispose che, nonostante la mole, non raggiungeva il punteggio necessario. Il consulente tecnico, infatti, dopo aver sottolineato ''l'obesita' ginoide con aspetto elefantiaco delle cosce'' di Rita, concludeva la sua perizia dicendo che, ''secondo le tabelle ministeriali per l'invalidita' civile'', poteva darle solo il 40% di invalidita'. Dunque, niente assegno.
Contro il ''no'' Rita si e' rivolta alla Cassazione e il suo ricorso ha fatto breccia tra i giudici che lo hanno accolto, nonostante il parere contrario espresso dalla Procura che aveva, addirittura,chiesto la declaratoria di ''inammissibilita' '' del reclamo. In particolare, i supremi giudici hanno affermato che e' vero che le tabelle ''includono l'obesita' nella fascia di invalidita' dal 31 al 40%'', ma tale percentuale e' calcolata in riferimento a persone che hanno un ''indice di massa corporea compreso tra 35 e 40'', che non tiene conto delle nuove forme di obesita' o di quelle piu' gravi. Rita, ad esempio, ha un indice di massa corporea - calcola la Suprema Corte - del 57,7 che ''si ottiene, in base alle indicazioni ministeriali, dividendo il peso del soggetto per il quadrato della sua statura espresso in metri''. Nel caso in questione, spiegano gli 'ermellini': ''kg 130: 2,25 (1,50 per 1,50)= 57,77''. Deve quindi concludersi - afferma la Cassazione - che una ''situazione'' come quella di Rita ''richiede una indagine diretta ad acclarare il grado di invalidita', svincolata dai limiti specificati dalle tabelle''.
In pratica, adesso, alle persone 'oversize', potra' essere riconosciuto un punteggio di handicap maggiore del 40 per cento dato che - per effetto di questa decisione della Suprema Corte - i periti chiamati a valutare il livello di obesita' dovranno tenere presente non piu' solo le tabelle, ormai inadeguate per misurare le nuove obesita', bensi' l

 
La grande sorella PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Messaggero   
Martedì 14 Settembre 2004 01:00

Secondo i canoni del reality show cui si è ridotto tutto il nostro vivere civile, la pentita delle nuove BR fa passerella e gioca alla diva. Insultando così compagni e vittime. Ma cosa ci si poteva attendere di diverso da una che chiamavano Compagna SO ?

Un centinaio di pagine per spiegare come è diventata brigatista e come sono stati organizzati i delitti di Massimo D’Antona e Marco Biagi. Cinzia Banelli, la prima pentita delle nuove Br-Pcc, lo ha raccontato ai pm romani, ricostruendo gli anni in cui l’organizzazione si è ricostituita. Sono dichiarazioni che mettono il sigillo a un’inchiesta il cui processo è cominciato ieri davanti al Gup. L’ex brigatista ammette: «Ho rielaborato la mia posizione politica nei fatti, avendo compreso che c’era qualcosa di sbagliato nelle scelte. La mia idea è che ci sono state quattro inutilissime morti».

 
Sequestri: che sia colpa dei fascisti? PDF Stampa E-mail
Scritto da repubblica.it   
Lunedì 13 Settembre 2004 01:00

Qualche buontempone per ammazzare la noia ha deciso di valicare le frontiere del buon gusto e dipingere una croce celtica sotto la casa di una delle ragazze italiane rapite in Iraq, riuscendo in questo modo ad attirarsi le critiche isteriche di tutto il mondo politico e le attenzioni della polizia. Chi fraintende in questo modo l’impegno politico merita decisamente poca stima, ma chi ci specula sopra ingigantendo la bravata facendola passare per un attentato alla democrazia non merita altro che disprezzo.

Raid vandalico la scorsa notte alla "Tenda della pace", allestita sotto la casa di Simona Torretta a Roma da amici e conoscenti della volontaria sequestrata in Iraq. Ignoti hanno strappato le bandiere della pace e imbrattato, dipingendovi sopra delle croci celtiche, la tenda innalzata in via dei Salesiani, a Cinecittà, dove abita la famiglia di Simona Torretta. Sull'episodio indaga la polizia.

 
Ebbrezza di velocità PDF Stampa E-mail
Scritto da Il Messaggero   
Lunedì 13 Settembre 2004 01:00

Anzi ebbrezza al volante. Sempre più gente a Roma viene colta alla guida con tracce di alcool.

Il numero delle persone sorprese in stato di ebbrezza a Roma e provincia, secondo la Polizia Stradale, è «in continua espansione». «Specie tra i giovani dice il comandante Stefano Bastreghi - è la stessa cultura del bere che si estende. Una fetta crescente di pubblico si rivolge ai superalcolici».

 
C’è velina e velina… PDF Stampa E-mail
Scritto da Agi   
Lunedì 13 Settembre 2004 01:00

In Francia una vigilessa musulmana ostenta il velo mettendo in imbarazzo più d’uno.

Una vigilessa urbana di Parigi si e' rifiutata di togliere il velo islamico che indossava sotto il berretto di servizio scatenando un nuovo dibattito in Francia. La donna, Nora C., non ha seguito le indicazioni dei superiori che lo scorso 25 agosto le avevano intimato di non indossare il velo. La conferma e' arrivata dal sindacato degli agenti di polizia dopo che la notizia era stata anticipata dalla rivista 'L'Express'. L'associazione di categoria ha reso noto che la donna, separata con due bambini, non si e' presentata piu' al lavoro, dopo aver chiesto un permesso per malattia. La protesta della vigilessa ha riportato al centro dell'attenzione la controversa legge sulla laicita' dello stato, approvata il marzo scorso dal Parlamento francese, che proibisce l'ostentazione di simboli religiosi nei luoghi pubblici. Molti gruppi islamici hanno protestato contro l'iniziativa legislativa che, oltre allo jihab, il velo islamico, bandisce dalle scuole pubbliche anche il kippah ebraico e i crocifissi vistosi. I 2 mila vigili urbani di Parigi indossano un uniforme blu e bianca e un berretto giallo e blu.

 
Stai parlando con me? PDF Stampa E-mail
Scritto da Agr   
Domenica 12 Settembre 2004 01:00

Usa: tornano nei negozi le armi semi-automatiche. Domani, infatti, scade il bando firmato nel 1994 che ne vietava la vendita. L’uso disinvolto delle armi è inscritto nel DNA degli USA, tanto da essere garantito da un famoso emendamento della Costituzione. È la legge della giungla che regola il capitalismo armato.

WASHINGTON - Da domani negli Stati Uniti potranno nuovamente circolare liberamente tutte le armi semi-automatiche. Scade infatti il bando firmato nel 1994 dall'ex presidente Usa Bill Clinton che vietava la vendita di questo tipo di artefatti. Il Congresso sotto l'amministrazione Bush, pur favorevole al bando, non ha provveduto al rinnovo. La Federazione dei consumatori d'America sostiene che modelli d'assalto come fucili AK-47 e mitragliette Uzi ora invaderanno il mercato.

 
Che i fanciulli vengano un po’ meno a voi PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Sabato 11 Settembre 2004 01:00

Il Papa ammonisce la chiesa americana chiedendole di auto-rinnovarsi e di non incappare più nella tentazione della sodomia.

La Chiesa cattolica negli Stati Uniti ''provata dai recenti scandali sugli abusi sessuali'' deve trovare le risorse per un ''autentico auto-rinnovamento'', per un ritorno alle origini, per una consapevole riappropriazione della tradizione apostolica e una ''purificante rivalutazione delle sue istituzioni alle luce del vangelo''. E' quanto ha detto Giovanni Paolo II ricevendo oggi a Castel Gandolfo i vescovi statunitensi della regione della Pennsylvania e del New Jersey, venuti in visita ad limina apostolorum.
Nella presente situazione della Chiesa in America, ha detto il papa, e' necessario un ''discernimento spirituale e critico'' di ''certi stili di governo'' che, anche nel nome di un legittimo concetto di buona 'amministrazione' e responsabile sorveglianza, possono portare il ''rischio di allontanare il pastore dai membri del suo gregge e oscurare la sua immagine come loro padre e fratello in Cristo''.

 
Avvelenati PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Giovedì 09 Settembre 2004 01:00

Rifiuti che rovinano l’ambiente e inquinano le acque, truffe all’azienda sanitaria, complicità e coperture a vasto raggio. L’inchiesta in Romagna, con tanto di manette, coinvolge aziende e amministrazione della provincia Cesena/Forlì

CESENA - I carabinieri del Reparto operativo di Forli' assieme ai colleghi del Nucleo operativo ecologico di Bologna e del Gruppo tutela ambiente di Treviso stanno eseguendo venti ordinanze di custodia cautelare (10 in carcere e altrettante ai domiciliari), nell'ambito di un'inchiesta sullo smaltimento, anche illegale, di rifiuti molti dei quali illeciti, con altissimo pericolo per la salute ed inquinamento delle acque e dei terreni agricoli.
Nell'operazione sono impegnati circa 200 militari dell'Arma supportati da un velivolo del 13/o Nucleo elicotteri di Forli' che stanno eseguendo anche una quarantina di perquisizioni nelle province di Forli'-Cesena, Rimini e Ravenna. Nel blitz sono coinvolti imprenditori e funzionari pubblici della Provincia e dell'Usl di Forli' accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta.
Nell'indagine, coordinata dalla Procura di Forli', iniziata nel marzo 2003, e' emerso il coinvolgimento del dirigente del Servizio risorse idriche, atmosferiche e smaltimento rifiuti della Provincia di Forli'-Cesena e di titolari di varie aziende operanti nel settore ambientale. Sarebbe stato inoltre accertato che i componenti di una ditta locale incaricata del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, in concorso con i funzionari dell'Usl di Forli' avrebbero truffato per anni l'azienda sanitaria mediante fatturazione di operazioni inesistenti, e attraverso la falsificazione di documenti, avendo inoltre turbato la gara d'asta indetta nel 2000 per l'aggiudicazione dell'appalto per lo smaltimento dei rifiuti. Avrebbero inoltre ottenuto, con l'avallo di un dipendente Trenitalia Spa di Rimini, notizie che sarebbero dovute rimanere segrete e utili all'aggiudicazione della gara d'appalto del 2004; e infine avrebbero monopolizzato a Forli', assieme ad un'altra ditta operante sempre nello stesso settore, il mercato dello smaltimento rifiuti, aggiudicandosi - in esclusiva - appalti indetti da aziende private e pubbliche amministrazioni.
L'attivita' investigativa dei carabinieri ha portato inoltre a scoprire che alcuni dirigenti della Provincia del settore ambiente si sarebbero resi responsabili di numerosi reati quali omissione di atti d'ufficio, abuso d'ufficio, rivelazioni e utilizzazioni di segreti, favoreggiamento e falso fino a spingersi, da parte di un dirigente, a quello piu' grave di corruzione. In quest'ultimo caso la funzione del corruttore sarebbe stata svolta da imprenditori che si rivolgevano agli uffici della Provincia di Forli'-Cesena per ottenere autorizzazioni e informazioni.
I militari dell'Arma attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali e con l'ascolto di oltre 54 mila conversazioni, centinaia di servizi di osservazione e controllo avrebbero inoltre scoperto che funzionari dell'Arpa di Forli', preposti ad eseguire analisi e controlli per rispetto della legge ambientale, avrebbero omesso di impedire, pur conoscendone la provenienza, smaltimenti di fanghi pericolosi nei terreni agricoli. Inoltre dipendenti di ''Hera Forli'-Cesena'' incaricati della gestione del locale depuratore e i dirigenti di alcune ditte pur consapevoli di trattare fa

 
STORACE APRE AI GAY PDF Stampa E-mail
Scritto da Giulio Maria Corbelli   
Giovedì 09 Settembre 2004 01:00

Il governatore del Lazio si dichiara disponibile a candidare degli omosessuali nella sua lista, con cui affronterà le elezioni regionali del 2005. Pura trovata elettorale?

ROMA - Storace apre le porte ai gay. Dopo aver annunciato la formazione della Lista omonima che si presenterà alle elezioni regionali del prossimo anno, il presidente della Regione Lazio ha ricevuto una proposta, da parte di GayLib, associazione di gay liberaldemocratici e di centrodestra, che gli chiedevano di entrare nella composizione dell'elenco delle candidature. A sorpresa, Storace ha risposto sì. Seppur con qualche riserva.

Una proposta che viene dai gay

La proposta di candidature gay nella Lista Storace l'aveva avanzata il giovane Daniele Priori, segretario di GayLib, dalle colonne dell'Indipendente, quotidiano sul quale cura la rubrica di politica omosessuale "La Gaya Destra". Come ha risposto il governatore a questa proposta? «Positivamente - afferma Storace in due interviste rilasciate il 3 settembre a La Stampa e a Repubblica - anche se è una risposta che va articolata. Da mesi sto lavorando alla redazione di un libro bianco sulle discriminazioni negli uffici e nelle fabbriche per i comportamenti sessuali. Vogliamo promuovere iniziative per superare queste vessazioni».

L'esponente di AN vuole così dimostrare che «l´elettorato di destra non è composto da ultrà trinariciuti. Sono d´accordo con chi vuole mettere in campo una politica contro le discriminazioni. Altra cosa è un programma diverso rispetto a quello nostro sulla famiglia. Bisogna fare un passo alla volta».

I gay pronti a collaborare

La reazione dei di centrodestra è naturalmente stata molto positiva: «Gaylib si compiace per la sua coraggiosa e giusta apertura» si legge in una lettera a Storace, dove si precisa anche che l'associazione è «fin d'ora disponibile a sostenerla in quest'iniziativa che coglie l'evolversi dei tempi e si dimostra attenta alla più grande minoranza del Paese, che è quella omosessuale. Siamo quindi pronti ad attivarci nel momento in cui Ella intenda confermare l'istituzione di un tavolo di discussione o per qualunque altro appoggio che ritenga opportuno».

Pura trovata elettorale?

Naturalmente non manca chi considera questa apertura una trovata elettorale; a costoro Storace risponde sdegnato: «La mia non è stata una scelta per prendere voti. Non ho mai considerato inferiore a me una persona che aveva diverse convinzioni sessuali. Magari, qualche volta facciamo battute sui gay, ma che significa? Quando diciamo barzellette su preti e carabinieri, non vuol dire che disprezziamo la Chiesa e la Benemerita».

Le polemiche del passato

Pur essendo stato in passato al centro di alcune "aperture" al dialogo con la comunità omosessuale, Storace è stato spesso criticato per la centralità da lui semrpe ribadita della famiglia fondata sul matrimonio cattolico rispetto a qualsiasi altra unione. A luglio dello scorso anno, a chi gli chiedeva la possibilità che la Regione da lui governata riconoscesse degli aiuti alle coppie di fatto omosessuali, rispondeva che «una "scelta" come quella dell'omosessualità non può diventare un privilegio».
 
Il Grande Fratello Giornale sa com'è fatta casa tua PDF Stampa E-mail
Scritto da ENRICO FRANCESCHINI   
Giovedì 09 Settembre 2004 01:00

Una rivista californiana denuncia "la fine della privacy" Quarantamila copie personalizzate con foto satellitari dal nostro corrispondente

Il giornale personalizzato diventa realtà. "Reason" (Ragione), rivista politica californiana per agiati intellettuali, manda in edicola questa settimana un numero molto speciale: le quarantamila copie di tiratura destinate agli abbonati hanno infatti quarantamila copertine diverse, ciascuna specificamente confezionata per il lettore che la tiene in mano."John Smith, they know where you are!", strilla il titolo di prima pagina: "John Smith, loro sanno dove sei!"; e accanto c'è una foto satellitare che riprende la casa del suddetto John Smith, a dimostrazione che "loro" lo sanno davvero.

Ogni copertina riporta nel titolo il nome di un abbonato differente, e la foto satellitare della sua abitazione. La personalizzazione prosegue all'interno: una lettera del direttore ai lettori comincia chiamando il lettore per nome, "Dear John Smith...", e va avanti con riferimenti al quartiere in cui lui (o lei) abita, al tempo che impiega mediamente per recarsi al lavoro, alla percentuale dei suoi vicini di casa che hanno la laurea, al numero dei bambini per famiglia, e così via.

L'argomento del servizio di copertina, non ci vuole molto a capirlo, è la "fine della privacy", provocata dal moltiplicarsi di banche dati, satelliti che scrutano la terra trasmettendo milioni di immagini al minuto, telecamere a circuito chiuso, e dal sempre più diffuso uso di Internet per acquisti, raccolta di informazioni, comunicazioni. "Qualche lettore protesterà, e qualche altro si lamenterà che la foto satellitare in copertina ha mancato casa sua di un chilometro", dice Nick Gillespie, il direttore, intervistato dal Times di Londra che ha dedicato un ampio servizio all'iniziativa. "Ma la maggioranza delle informazioni sono esatte. Crediamo di essere riusciti a rendere l'idea che al giorno d'oggi non ci sono più segreti, che ogni nostra azione, ogni comportamento, possono essere individuati, schedati, selezionati ed eventualmente resi pubblici".

George Orwell aveva predetto un mondo simile nel suo futuristico romanzo "1984"; più recentemente un film americano di successo, "Minority Report", ha previsto perfino il marketing personalizzato, qualcosa del genere di quello che ha fatto "Reason" col suo numero speciale. Per stampare quarantamila copertine diverse, la rivista californiana ha scaricato tutti i dati necessari, comprese le foto satellitari, da Internet e li ha accoppiati con l'indirizzario degli abbonati della sua banca dati grazie a un programma di software, che ha poi inviato il tutto a una sofisticata stampante Xeikon. Fino a non molto tempo fa, ogni copertina avrebbe reso necessaria una stampa separata; ora il processo di stampa rimane uno solo, selezionando dati e foto differenti per ognu numero che va in macchina.

Il titolo del servizio, all'interno, è "Database Nation, the Upside of zero privacy": una nazione banca-dati, il lato buono di zero privacy. Per il direttore di "Reason", infatti, il fenomeno ha "anche" aspetti positivi. Altri esperti di comunicazione (e di democrazia) probabilmente dissentiranno. Ai posteri, come si dice, l'ardua sentenza. Che ciascuno di loro, se vorrà, potrà certamente ricevere con un giornale personalizzato.
(20 maggio 2004)

 
Un'altra generazione ... PDF Stampa E-mail
Scritto da l'Adige   
Giovedì 09 Settembre 2004 01:00

Ottantenne s'incazza e tira una ginocchiata al vicino di casa sessantenne, rompendogli 6 costole. Dedicato a tutti i ventenni con il maldischiena e ai quarantenni pappamolle.

 
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